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Il ramo d'oro, (il vischio)

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view post Posted on 1/1/2017, 09:07     +1   -1
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Fonte: www.napoli.com

Il ramo d’oro

di Paola La Nave





Il vischio (Viscum album) è una pianta parassita molto frequente su pioppi, meli e peri, mentre è piuttosto rara sulle querce; ed è proprio il vischio di quercia che veniva usato dai druidi, gli antichi sacerdoti celti, grandi estimatori di questa pianta.

Le bacche, di un colore bianco madreperlaceo, secernono una sostanza appiccicosa; a scopi medici vengono però usate solo le foglie.

Così scrive Plinio nella sua Naturalis Historia: “È molto raro trovare il vischio, e quando lo trovano, i Celti lo raccolgono con una grande cerimonia religiosa, nel sesto giorno della Luna…”.

Il suo racconto prosegue con la descrizione dettagliata di un rito bellissimo e misterioso; il druido, vestito di bianco, si recava presso la quercia sul cui tronco era stato ritrovato il vischio, conducendo con sé due torelli bianchi ai quali erano state legate le corna per la prima volta. Il sacerdote si arrampicava poi sull’albero e con un falcetto d’oro tagliava il vischio, che non doveva neanche sfiorare il suolo, e che veniva quindi raccolto su un telo di lino candido steso tra i rami più bassi della quercia.

A questo punto i druidi pronunciavano a voce alta le rituali parole nuadh-uile-iceadh e riunivano in una festante processione tutto il popolo.

Il vischio veniva chiamato dai Celti “uile iceadh”, che vuol dire “che guarisce tutto”, ed era considerato un simbolo di rigenerazione e di immortalità.

Proprio la sua particolare caratteristica di pianta che vive tutta la vita senza mai avere contatti con la terra le ha conferito l’immagine di pianta venuta dal cielo, fatta cadere dagli Dei stessi su un albero sacro, la quercia, sovrana dei boschi.

Ciò può spiegare alcuni aspetti del rito riportato da Plinio, come il divieto assoluto di profanare il vischio con metalli vili e l’attenzione posta nell’evitare che la pianta tocchi la terra, a cui non appartiene.

Ma altre particolarità del vischio gli hanno fatto guadagnare l’alone di sacro mistero che lo avvolge da sempre; vediamo quali sono.

Quando le querce perdono le foglie, in inverno, il vischio rimane invece vivo e verde, come il vero “immortale” tra le piante; non solo, ma quando viene reciso, il ramo di vischio non avvizzisce o secca, ma assume un color oro che raggiunge la sua massima intensità a qualche mese dal taglio.

Proprio per questa ragione era chiamato nel mondo celtico e germanico “il ramo d’oro”.

28/12/2016
 
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